Ad Arbatax in Sardegna, Giacomo De Mola, l’atleta ufficiale Pathos, ha conquistato il Titolo Mondiale di pesca in apnea, con due strepitose giornate di gara, quando il campione italiano (detentore infatti anche del titolo italiano per il 2021) ha infatti vinto in entrambe le giornate , con una grande battaglia contro un altro straordinario campione, lo spagnolo Oscar Cervantes.

De Mola, in un video dedicato, il primo di una serie richiesta anche da Apnea Passion, ripercorre sensazioni, approcci mentali e strategie necessarie per avere successo nelle gare di pesca in apnea… i segreti di un Campione!

“Un viaggio nelle mie emozioni a pochi mesi dal Mondiale rivivendo quei momenti…

Il mio amico DM Clauss in questo inizio d’inverno è venuto ad Evia, l’isola dove vivo, solo per un paio di giorni, filmando alcune delle mie riflessioni e ci siamo divertiti un po’ in acqua insieme.

Abbiamo parlato in generale dello scouting, del modo in cui utilizzo tutte le informazioni che ottengo e di come faccio la mia strategia, dell’importanza di valutare uno spot in quei giorni e di organizzare una buona logistica.

Abbiamo rivissuto i 3 momenti dei diversi stati d’animo della preparazione ad Arbatax, e siamo entrati nei dettagli dei problemi di quei giorni. Abbiamo parlato del primo e del secondo giorno di gara e della mia tecnica a 2 fucili, come mi è venuta l’idea e per quale motivo, e alcuni consigli per applicarla.

Immaginate che in questi 2 giorni abbiamo avuto anche la fortuna di pescare nella stessa immersione 1 dentice e una corvina!

Dal sogno di un bambino di diventare un Campione del Mondo è passata una vita intera di allenamenti, gare e lavoro su me stesso.

Quello che ho imparato al Master di Palma, all’Euro-African a Mali Losinj o a Zadar e soprattutto quello che ho imparato dai Mondiali del 2016 a Syros.

In questo documentario metto molto di me, e spero che apprezzerete il mio accento italiano in inglese… ;-)”, commenta De Mola presentando il primo video.”

Di seguito i commenti chiave nel video del grande Campione Italiano, Capitano della squadra Pathos e Campione del Mondo Giacomo De Mola.

“L’importante è seguire correttamente il programma che hai per la gara, ancor più che vincere. La strategia è fondamentale per non perdere tutto il lavoro svolto durante la preparazione. Faccio la strategia un paio di giorni prima della gara, con un buon programma. Nel giorno 1 ad Arbatax (guarda il video live streaming di Apnea Passion dell’intero giorno 1 su Facebook) ho iniziato con un paio di spot per gli scorfanio, poi sono andato nel bassofondo ma non sono riuscito a trovare pesce. Dopo mi sono trasferito nello spot della cernia bianca, che ho catturato con due spari. Nel giorno 1 non ero sicuro di essere il primo, poiché Oscar (Cervantes) aveva catturato molti pesci e Stjepko Kesic aveva catturato una grossa cernia. Il giorno 2 il campo gara aveva meno spot così gli atleti erano vicini. Marco Bardi mi ha chiesto come sarebbe stato partire insieme con un altro atleta nello stesso spot, e io ho risposto che non lo sapevo ma mi sentivo forte mentalmente. Quando nel secondo giorno io e Oscar eravamo insieme nello stesso spot (guarda il video della live streaming completa della seconda giornata di Apnea Passione su Facebook) ero fiducioso e nella battaglia diretta sono riuscito a catturare più pesci ed ero ben motivato durante la giornata. Immergendomi con due arbalete in un’ora e mezza ho pescato più di 15 pesci. Ho chiuso la giornata con 22 pesci e due specie chiuse, quindi con Stefano Claut siamo stati davvero contenti.

In questi mondiali ho avuto tre momenti difficili. All’inizio non riuscivo a trovare pesci semplici e buoni da pescare, come la cernia bianca. Dopo questo primo momento, in una seconda fase ho iniziato a capire dove trovarli, ma anche che alcune specie non erano così importanti, mentre lo scorfano e le corvine potevano esserlo. In una terza fase mi sono trovato in difficoltà in quanto avevo una situazione di sovrallenamento e non potevo stare in acqua più di un paio di ore al giorno. I miei compagni di squadra mi hanno aiutato in questa fase. Un momento difficile, perché ho investito molto su questo campionato e sapevo di avere il potenziale, ma il mio fisico non mi supportava in quei giorni. Infine, un po’ di riposo ma anche la concentrazione mi hanno permesso di tornare in buone condizioni negli ultimi giorni di preparazione.

L’uso della tecnica dei due fucili mi ha aiutato molto. Poiché è necessario eseguire un recupero in superficie di 10-15 minuti dopo immersioni di 35-40 metri per evitare la malattia da decompressione, tutti noi atleti abbiamo fatto poche immersioni durante la giornata di gara. Ho fatto circa 20-22 immersioni nel giorno 1 e 19 immersioni nel giorno 2, quando in realtà ho catturato 22 pesci. Questa tecnica l’ho sviluppata negli ultimi due anni, pensando a come catturare più pesce rispetto ai miei avversari, ma con lo stesso numero di immersioni. I miei giorni negli ultimi anni non erano concentrati sulla cattura di grossi pesci, ma sulla cattura di due pesci in un singolo tuffo. Questo ho iniziato a praticarlo nel Campionato Italiano (vinto da De Mola – ndr). Suggerisco ai giovani, o anche agli esperti, di essere ben preparati in quanto questa tecnica è estremamente difficile, e possono sorgere problemi praticandola, perchè si possono generare dei ritardi sul fondo, quindi serve molto allenamento e autonomia sul fondo. Se qualcosa va storto devi assolutamente lasciare il pesce e tornare in superficie.

Pianificare una gara ha bisogno anche di una buona logistica: la barca vicino al campo di gara, dove dormire, dove mangiare. Sembra facile, ma non è così. Durante la preparazione sono molto concentrato ed è quasi un periodo di meditazione. Non parlo nemmeno con la mia famiglia e non ho distrazioni. Analizzo l’area di gara e capisco quali pesci, condizioni del mare, maree e venti possono determinare le diverse condizioni di pesca. Poiché tutti gli atleti sono forti e ben preparati, i dettagli possono fare la differenza finale.

Valutare gli spot non è facile. Si possono trovare spot con molti pesci, ma non facili da catturare in quanto la morfologia del fondali non permette di catturare più di un pesce. Vuoi trovare punti, soprattutto per la prima parte della competizione, facili da catturare, così la tua motivazione è buona all’inizio della giornata.

Non puoi aspettarti di vincere importanti competizioni senza una lunga pianificazione. A Syros nel 2016 non avevo ancora abbastanza esperienza per vincere, perché avevo gareggiato solo in alcune gare spagnole e a Palma. Conoscevo il posto, ma non avevo esperienza nel campionato e nella strategia. Mi ci è voluto un anno per capire cosa avevo sbagliato. Con altre competizioni come a Palma e l’Euro-African a Mali Losinj ho imparato a sfruttare al meglio le regole e la strategia. In Sardegna ero molto concentrato e in realtà non avevo molta pressione. La chiave per vincere questo campionato è stata pensare fuori dagli schemi”.