La fuoriclasse romana al terzo tentativo esprime tutto il suo potenziale e talento: è Record del Mondo Assoluto in assetto costante con monopinna. “Un sogno che volevo realizzare da due anni”!

La abbiamo intervistata dopo il Record del Mondo in assetto costante con Monopinna, e ci ha entusiasmati anche con le parole. La fuoriclasse romana ci ha detto tutto: sogni, sensazioni, difficoltà incontrate, e la verità sui tentativi non andati a buon fine…ma non finisce qui!

 

AP: Quali sono state le difficoltà che non ti aspettavi al Vertical Blue e che hanno reso complessi i primi tentativi di Record del Mondo?

AZ: Certamente avevo molta pressione su di me, molte aspettative, ma che mi ero creata anche da sola. Ho voluto fare il primo giorno free immersion (FIM), anche sottovalutandola un po’, anche perché gli allenamenti erano andati molto bene. Tutti gli errori fatti nei tentativi sono stati errori miei, o tecnici, o di distrazione. Avrei dovuto gestirli meglio, e forse li avevo sempre fatti in passato, ma a quote inferiori non mi avevano mai dato alcun problema. Qui al Vertical Blue, dovendo effettuare dei Record del Mondo, tutto andava fatto in modo perfetto, e così non è stato.

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AP: Esattamente quali sono stati gli errori commessi nei primi tentativi?

AZ: Nel primo giorno di gara, quando ho tentato i – 93 metri FIM, avevo mangiato poco e ho affrontato la gara veramente avendo già freddo. Inoltre, ci ho messo un tempo veramente troppo lungo, 4’05”, che è stata un’eternità. Ho avuto una narcosi veramente forte, già risalendo dal fondo. Infatti ho fatto tutta la risalita, compreso il Black Out, in uno stato di incoscienza, quasi fosse un sogno, un sogno bello, perché avevo preso il primo cartellino, e mi sentivo felice, quindi la risalita è stata felice (lo dice ridendo nel suo modo speciale), però sfortunatamente è andata così. Non ci ho voluto riprovare perché ho pensato che il mio primo obiettivo non era il FIM, ma volevo portare a casa il Record del Mondo con la monopinna. Comunque punto al Record del Mondo FIM in futuro, perché, comunque, il mio obiettivo è quello di essere la seconda donna dopo la Molchanova a conquistare tutti i Record del Mondo assoluti.

Nel secondo tentativo, primo dei -102m, il problema sono stati gli occhialini. Io avevo l’abitudine di tenerli un po’ larghi, perché comunque pensavo di vederci meglio, abituata ai miei vecchi occhialini. In realtà mi era già successo nel tuffo dei – 94 metri che si fossero spostati, ma non gli avevo dato così tanto peso. Nel tentativo dei – 102m si sono spostati sui – 75 metri, li ho rimessi a posto, mentre risalivo a – 35 metri, ho incontrato Marco Cosentino, si sono ritolti e li ho risistemati per l’ennesima volta, perdendo assetto, idrodinamicità, tempo, e alla fine ho perso le speranze. Non ci ho più visto, mi sono trovata il cavo dietro, mi hanno spinto toccandomi e quindi sono stata squalificata.

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Al secondo tentativo dei -102 metri ancora ho perso il cavo. Lo avevo fra le mani, ma negli ultimi 5 metri lo ho perso. Ho rivisto il video e nel provare a riprenderlo lo ho mancato per 5 centimetri. Sono andata indietro per riafferrarlo, ho provato a nuotare, ma nel momento in cui lo ho ripreso era troppo tardi, è il protocollo lo ho poi fatto in 15”50 anziché entro i 15”.  

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AP: Cosa, al contrario, hai imparato ed effettuato in modo diverso in occasione del tentativo andato a buon fine con i –102 metri in assetto costante con la monopinna?

AZ: In occasione del Record del Mondo ho fatto tutto in maniera perfetta. Avevo capito come stringere bene gli occhialetti, come pinneggiare in modo miglior soprattutto nello stacco dal fondo, e avevo capito come alimentarmi. Insomma, ho compreso e imparato molte cose che mi avevano invece limitata nei giorni precedenti. Soprattutto, avevo compreso come prendere il cavo senza farmelo scappare via. Quindi dai – 20 metri ho afferrato il cavo facendomelo scorrere fra le dita e senza farmelo scappare via. A quel punto è stato facile perché comunque di aria ne avevo e il protocollo lo ho fatto in maniera perfetta.

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AP: Cosa si prova a conquistare un Record del Mondo Assoluto come quello che hai realizzato?

AZ: Questo è il secondo Record del Mondo assoluto che conquisto (il primo è nella specialità Indoor DYN, Dinamica monopinna, con 250 metri in vasca lunga – Ndr), ma è quello al quale veramente tenevo di più, il più difficile. I 250 in piscina sono stati un Record che ho cercato e voluto, ma questo era veramente il mio sogno. Erano due anni che lo volevo realizzare, con la paura che qualcuno potesse realizzarlo prima di me. Esere la prima donna, dopo sei anni, a battere la mitica Natalia, è stato veramente un sogno.

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AP: Che differenza nelle gare del Vertical Blue rispetto a quelle CMAS; dove avevi già ottenuto Record del Mondo CMAS? Cosa ritieni migliore e cosa peggiore fra gare come il Vertical Blue e le gare CMAS?

AZ: Bisogna dire che al Vertical Blue si incontrano gli atleti più forti al mondo. Qui c’è una atmosfera incredibile, ci sono tutti. C’è William (Trubridge), c’è Mochanov (Alexey), c’è Miguel (Lozano). Ci sono le atlete giapponesi che sono troppo forti, c’è Kate Middlelton. Sicuramente mancano alcuni atleti delle gare CMAS, ma qui veramente credo siano molto più avanti rispetto a noi per alcuni aspetti, soprattutto in campo maschile, mentre in quello femminile c’è un numero maggiore di atlete forti. Altre differenze sono minime nel protocollo di partenza, differenze che ho sofferto un poco nei primi due giorni, ma che poi ho imparato a gestire nei giorni successivi.

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AP: Come ti sei sentita uscendo dall’acqua in occasione del Record del Mondo? Senti di avere ancora molto margine o di essere al limite?

AZ: Quando ho preso la cima e me la sono fatta scorrere nelle mani, davanti a me c’era Steve, l’assistente, e in quel momento ho capito che tutto sarebbe andato in maniera perfetta. Ho iniziato il protocollo, poi mi sono voluto tirare su in senso liberatorio. Era tutto ciò che volevo. Avrei potuto ottenere il risultato al primo tentativo, ma ho fatto troppi errori. So che ne ho ancora!

 

AP: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e magari Record del Mondo?

AZ: Il mio prossimo obiettivo è portare a casa questo Record (intervista effettuata il penultimo girono del Vertical Blue – Ndr), perché non è ancora finita. E poi chiaramente ci sono gli Europei Indoor, nei quali penso che sarò piuttosto tranquilla, nonostante le aspettative saranno sempre tutte concentrate su di me. Però, dopo questa gara veramente faticosa, penso che li sarà un situazione più tranquilla, con solo tre gare, e dovrò pensare a fare tutto bene e nuotare bene. Ora prenderò una settimana di pausa per ricaricarmi, perché è stata davvero un settimana difficile e ancora non è finita.

 

AP: Un commento sul Vertical Blue e su Dean’s Blue Hole.

AZ: Era la prima volta che partecipavo al Vertical Blue, e veramente è una gara fantastica, organizzata in maniera impeccabile da William Trubridge. Il Dean’s Blue Hole è un posto surreale. Avevo un poco paura del buio che avrei incontrato nella discesa prima di venire qui, e invece è come se venissi risucchiato da questo blu che diventa sempre più nero, più buio. E’ veramente bellissimo! Penso che ci tornerò molto volentieri.

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Photos by Daan Verhoeven