Il campionato Euro-Africano di pesca in apnea 2019 in arrivo a settembre, che si svolgerà in Danimarca, a Svendborg, vede la partecipazione di ben 19 squadre nazionali sul fronte degli uomini, per totali 89 atleti, e addizionali 15 team di donne per aggiuntive 19 atlete. Inizieremo con questo articolo una serie di servizi di presentazione delle squadre intervistando i capitani o direttori tecnici. In un mare che va da sotto i 20°C fino a 14°C in profondità, e dove la visibilità è di pochi metri, quindi condizioni molto diverse rispetto al Mediterraneo, abbiamo voluto sentire i primi commenti della nostra nazionale e del Direttore Tecnico Marco Bardi, proprio per sentire quanto diverse siano le condizioni in Danimarca.

ApneaPassion: Euro-Africano 2019, condizioni particolari con situazioni di pesca diverse rispetto al Mediterraneo e con una competizione senza il supporto di barche e gommoni…come hai scelto la squadra e per favore commenta la scelta su ogni atleta?

Marco Bardi: Sapevamo sarebbe stato un campionato molto difficile per via delle condizioni diverse dal Mediterraneo, e posso ora confermare dopo 3 giorni che siamo qui, che le difficoltà sono anche superiori alle attese. Sono però positivo nello svolgere le competizioni in questi luoghi molto diversi dallo “standard”, perchè bisogna essere capaci di adattarsi a condizioni nuove, aspetto chiave di questa competizione.

Ho provato a selezionare gli atleti più adatti a queste condizioni, specialmente fisiche, e che avrebbero potuto allenarsi in estate, dove nel Mediterraneo in genere si pesca molto profondo, quindi in condizioni ben diverse da quelle che si applicheranno in Danimarca, ma ho cercato anche negli atleti la giusta motivazione e capacità di accettare il rischio di fare eventualmente un risultato molto negativo e una brutta figura, che qui è possibile con condizioni così diverse dalle nostre.

La scelta è quindi ricaduta su quegli atleti che hanno mostrato la voglia e il desiderio di essere parte di questa avventura molto complicata, e questo è qualcosa che non si trova in tutti gli atleti, mentre in Claut, De Mola, Losito e Ascione ciò è stato ben chiaro. Allo stesso tempo ho riscontrato la loro disponibilità di competere in un campionato molto diverso dal solito, mentre molti atleti italiani tendono ad andare in crisi in situazioni diverse dalle loro abitudini, come regole diverse (ad esempio gara senza supporto del gommone). L’esperienza internazionale è stata anche motivo di scelta, ben presente con De Mola e Claut, meno con Losito, ma comunque Valerio è un atleta forte e giovane, che si è messo a disposizione come spalla nelle ultime gare internazionali, e quindi ho anche voluto premiarlo. Un commento su De Mola mi sembra utile: molti diranno che è un profondista, ma per me è anche un atleta estremamente motivato, che gareggia ogni anno in diverse gare internazionali.

AP: Aspettative per questa gara?

MB: Le aspettative sono sempre le stesse, nel senso che si vuole fare il meglio possibile, oltre a fare esperienza e a crescere. Questa gara non apre certo a sogni di gloria per la squadra italiana, ma è certamente una opportunità per fare una grande esperienza e crescere, specialmente dal punto di vista internazionale. Molti in Italia ritengono che la scelta degli atleti vada fatta esclusivamente sulla base dei risultati delle gare nazionali, ma non è così. L’ultima volta che abbiamo come Italia gareggiato in questo tipo di acque abbiamo ottenuto solo un 10° piazzamento come squadra e un 14°, 25° e 26° come singoli. Quindi sarà facile fare meglio, ma dovremo comunque lavorare molto per crescere.

AP: Quali sono gli aspetti chiave per essere forti in questa competizione (ficihe, tattiche, di esperienza…)?

MB: In ordine di importanza sarà chiave l’esperienza, legata alla capacità di riconoscere queste tipologie di pesci e legarli al tipo di fondale. Le caratteristiche atletiche vengono subito dopo visto che si deve nuoare molto e anche controcorrente. Infine, la parte tattica ha anch’essa un ruolo fondamentale, perchè se fai fatica a raggiungere il punto che ritieni ottimo per trovare le prede e poi trovi molti altri atleti nello stesso spot, devi avere una strategia alternativa altrimenti sei finito. L’aspetto legato alla corrente è chiave, visto che ce ne può essere molta o poca, e sapere cosa aspettarsi è il grosso vantaggio degli atleti locali.

Un aspetto che vorrei aggiungere, molto interessante come differenza con il Mediterraneo è che, una volta scovati i pesci, questi sono molto facili da catturare e li si prendono al 99%.

AP: le squadre e gli atleti più forti? 

MC: Le squadre più forti sono difficili da identificare, ma saranno certamente quelle che avranno la maggiore capacità di adattamento a queste condzioni. Se un atleta è forte fisicamente e tecnicamente, ma non trovo il punto di pesca giusto non avrà possibilità di fare bene. Non posso dire nomi perche realmente non li so, ma certamente molte squadre e atleti locali saranno alla fine nelle prime 10 posizioni in classifica.