Introduzione

Le pinne Pathos Maximum sono realizzate con pale in fibra di carbonio al 100% pensate per chi si immerge in acque medie o poco profonde, e desidera il massimo delle prestazioni in tali condizioni.

Prime impressioni

Di dimensioni compatte, le Pathos Maximum sono le pinne in versione più corta della nuova linea in fibra di carbonio dell’azienda greca, come già analizzato nella presentazione dell’articolo X-Rays.

Trasferimenti in superficie

La pala del Pathos Maximum che abbiamo ricevuto è di media durezza, reattiva in superficie abbastanza per affrontare un mare non troppo mosso, con corrente media, dove una mescola più morbida sarebbe stata più adeguata anche con un mare più mosso e corrente maggiore.

Immersioni medie e profonde

Entro i primi 15 metri, i Pathos Maximum sono consigliate a tutti i pescasub con corporatura fino a 100 kg. Nelle immersioni fino a 25/30 metri le Pathos Maximum di media durezza sono indicate per pescasub fino a 75 kg e con poca zavorra. Buono lo stacco dal fondo, soprattutto nella prima accelerazione, grazie anche alle pale corte, che ovviamente determinano invece qualche perdita di velocità massima, che comunque è buona e misurata come velocità di risalita intorno ai 49/50 metri al minuto.

Acqua bassa

ILe Pathos Maximum hanno la loro forza sui bassi fondali, in quanto sono reattive e agili, e grazie alle loro dimensioni compatte sono anche molto maneggevoli tra le rocce, senza rischio di incastrare le pinne o di urtare oggetti, con l’effetto di mettere il pesce in fuga.

Conclusioni

La Pathos Maximum è sicuramente una pinna con una pala leggera, che determina un limitato affaticamento degli arti. Queste pinne richiedono una pinneggiata di ampiezza media. Scegliendo la durezza, consiglierei la versione soft per fondali più bassi, e quella media quale perfetta per immersioni da 10 a 20 metri di profondità.